Trilogia originale della Fondazione
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La Trilogia della Fondazione è composta dai tre romanzi originali, Fondazione, Fondazione e Impero, Seconda Fondazione, per i quali Asimov vinse il Premio Hugo come miglior ciclofantascientifico nel 1966.
Già raccolti in volume nel 1983 da Mondadori, i tre romanzi sono noti anche con i titoli Cronache della Galassia (prima edizione italiana: 1963 sulla collana Urania, n.317 bis), Il crollo della Galassia centrale (prima ed.it.: 1964 sulla collana Urania, n.329 bis), L'altra faccia della spirale (prima ed.it.: 1964 sulla collana Urania, n.338), sono stati recentemente riproposti, sempre da Mondadori, nel febbraio 2004, con una introduzione di Fruttero & Lucentini.
In breve, se ne presentano le trame:
Prima Fondazione 
Hari Seldon, primo e più grande psicostoriografo dell'Impero Galattico, utilizzando complesse equazioni matematiche da lui inventate e raccolte in una scienza definita "psicostoriografia" (o "psicostoria" a seconda della traduzione), arriva alla conclusione che l'Impero Galattico sta decadendo e che prima della ricostituzione di un nuovo ordinamento galattico che possa assicurare pace e tranquillità, dovranno passare 30.000 anni di anarchia e barbarie. Nel tentativo di ridurre questo periodo di caos ad appena mille anni, Seldon, che nel frattempo ha acquistato potere e popolarità nella capitale dell'Impero, utilizzando la psicostoriografia spinge gli eventi per inviare su Terminus, pianeta nella periferia della galassia, una comunità di scienziati, che ufficialmente avranno l'incarico di creare una Enciclopedia Galattica, monumentale opera che dovrà mantenere intatto il sapere tecnologico e scientifico per le generazioni a venire; in realtà questa fondazione di scienziati, che si troverà a dover superare una serie di Crisi Seldon, ovvero momenti di crisi previste anni o addirittura secoli prima da Hari Seldon grazie alla psicostoriografia, è destinata secondo il "piano Seldon" a diventare il nucleo del nuovo Impero Galattico che dovrebbe sorgere nell'arco dei mille anni successivi. In questo primo capitolo veniamo a conoscenza dei due personaggi che, assieme ad Hari Seldon, entreranno nella leggenda della Fondazione: il sindaco di Terminus Salvor Hardin, che saprà risolvere la prima Crisi Seldon utilizzando le sottili armi della diplomazia e della politica interplanetaria, ed Hober Mallow, definito "il principe dei mercanti", il quale dovrà affrontare la [seconda] terza Crisi Seldon, che questa volta andrà a coinvolgere il mondo del mercato intergalattico.
Già a partire da questo primo episodio Isaac Asimov ci mostra una fantascienza diversa da quella a cui siamo oggi abituati: una fantascienza senza alieni, senza epiche battaglie intergalattiche, senza misteriose forze sovrannaturali. Ognuna delle numerose avventure che vedranno protagonista la Fondazione toccherà problemi assolutamente conosciuti anche alla nostra realtà quotidiana: religione, mercato, politica, diplomazia sono i temi che Asimov utilizza per dipingere il futuro della storia dell'umanità.
Fondazione e Impero

Sconfitti tutti gli avversari e superate tutte le Crisi Seldon dei primi 150 anni di vita, la Fondazione, inevitabilmente, si trova a dover affrontare l'Impero Galattico. I due regni iniziano a toccarsi: soprattutto iniziano a circolare alcune voci sui suoi mercanti, confusi con mistici maghi dai poteri straordinari. Il livello tecnico raggiunto dalla Fondazione, infatti, è tale per cui le novità introdotte sembrano magiche rispetto alla tecnologia conosciuta nel decadente Impero. Con i mercanti, però, giungono le leggende del Secondo Impero, attirando così l'attenzione prima di un forte generale, Bel Riose e, sconfitto questi grazie all'intervento di un mercante, Lathan Devers, di un pericoloso e - nelle equazioni di Hari Seldon - imprevisto elemento, un individuo che si è assegnato simbolicamente il nome di Il Mulo (Mule). Questi è un mutante dotato di enormi poteri psichici, attraverso i quali è in grado di convertire i suoi più acerrimi nemici in fedeli alleati.
Sarà quest'ultimo a sconfiggere la Fondazione e solo l'intervento risolutivo di Bayta Darell gli impedirà di scoprire l'ubicazione della Seconda Fondazione e quindi di ottenere una vittoria definitiva sul Piano Seldon.

Seconda Fondazione
Il Mulo sta cercando la Seconda Fondazione creata da Seldon ed invia Han Pritcher, uno dei condizionati al suo servizio, insieme ad un giovane, non condizionato, nella speranza che la mente più libera di quest'ultimo possa scoprirne l'ubicazione. Quello che non sa, e che scoprirà solo alla fine, è che è caduto in una trappola di questa fondazione, composta da persone che hanno sviluppato sensi in tutto e per tutto simili ai suoi innati poteri psichici. L'obiettivo principale di questa trappola è quello di condizionare il Mulo e impedirgli di continuare la ricerca, fino alla sua morte.
Dopo la morte del Mulo la Fondazione riottiene il controllo dei pianeti perduti, ma un gruppo di persone trama nell'ombra pensando che, in realtà, la Seconda Fondazione, che esiste affinché il Progetto Seldon vada a buon fine, sia il vero e ultimo nemico rimasto tra essi e il Secondo Impero. Il segreto della apparente vittoria finale di questo manipolo di cospiratori sembra risiedere nelle grandi capacità deduttive della piccola Arcadia Darell, nipote di quella Bayta, che, unica in tutta la Galassia, era riuscita ad arrestare l'avanzata del Mulo.

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