Ibm crea una memoria elettronica formata da 12 atomi

I laboratori della statunitense Ibm sono riusciti a bruciare un'altra tappa nella storia dell'informatica. Stavolta non si tratta di un super computer ma di una memoria magnetica formata da appena 12 atomi di ferro distribuiti su due file ordinate. Si tratta di un nuovo balzo immenso nell'infinitamente piccolo.
Finora il sistema piu' minuscolo richiedeva almeno un milione di atomi. Secondo la rivista Science, la novita' e' frutto dei tecnologi dell'Almaden Research Center dell'Ibm negli Usa. Il risultato potrebbe trovare applicazione nelle memorie dei normali pc costruendone di piu' leggere e meno energivore.
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Meno di cento atomi per memorizzare un'informazione; grazie all'unità di memoria più piccola del mondo realizzata dal Centro di ricerca dell'Ibm in California, a San Jose, e dal Centro di ricerca tedesco sui laser a elettroni liberi dell'Istituto Max Planck di Amburgo sarà possibile ridurre gli attuali dispositivi di migliaia di volte.
La nanomemoria, descritta sulla rivista Science, permette di immagazzinare le unità minime di informazione (bit) in una struttura di soli 12 atomi di ferro e un pacchetto di 8 bit (byte), ossia la sequenza di bit necessaria a codificare un singolo carattere, in 96 atomi. Numeri che assumono maggior senso considerando che le memorie utilizzate normalmente (hard disk) hanno bisogno di mezzo miliardo di atomi per allocare lo stesso byte.
I dispositivi sono stati realizzati sfruttanto una particolare proprieta' degli atomi, chiamata antiferromagnetismo: un tipo di magnetismo per il quale il senso di rotazione degli elettroni si orienta in direzioni opposte. Le nanoparticelle antiferromagnetiche diventano cosi' le principali candidate per futuri dispositivi miniaturizzati per l'elettronica.
Disponendo i singoli atomi, con l'aiuto di un microscopio a effetto tunnel, allineati in file di sei atomi; ogni coppia di file è in grado di memorizzare un singolo bit. Le informazioni sono memorizzate dai due possibili orientamenti magnetici che possono assumere le coppie di file, traducibili come 0 o 1; la successiva 'traduzione' in codice binario di sole otto coppie è in grado di rappresentare informazioni, come ad esempio singoli caratteri. Utilizzando soli 480 atomi i ricercatori sono stati in grado di memorizzare la parola 'Think' (96 atomi per ogni carattere).
Il problema di queste rivoluzionarie nano-memorie è però quello di poter lavorare efficacemente soltanto a temperature inferiori ai -268 gradi (5 kelvin) ma i ricercatori si dicono fiduciosi di riuscire a realizzare nuovi sistemi stabili anche a temperatura ambiente utilizzando non più di 200 atomi.
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