Marcellino pane e vino

Da wikipedia:

Marcellino pane e vino è un film del 1955 diretto da Ladislao Vajda, presentato in concorso all'8º Festival di Cannes.
Il protagonista del film, Pablito Calvo, all'epoca aveva solo sei anni.
Il film fu un grande successo di pubblico in Italia tanto che nel 1958 il piccolo protagonista recitò in un film con Totò che sin dal titolo richiamava al film spagnolo (Totò e Marcellino, diretto da Antonio Musu).
Al protagonista del film è dedicata una canzone che sarà interpretata, negli anni della sua maggiore fama, da Gigliola Cinquetti, memore, come lei stessa disse, delle emozioni che il film le procurò quando, bambina di otto, nove anni, lo vide per la prima volta.
Il film è tratto dal romanzo di José María Sánchez Silva "Marcelino Pan Y Vino"
Trama:
Nel giorno di San Marcellino, in Spagna, un frate francescano si reca in paese per andare a visitare una bambina gravemente malata, mentre tutto il paese sta salendo la collina per andare al convento sulla tomba di San Marcellino; il frate inizia a raccontare la storia del convento e di Marcellino. Finita la sanguinosa guerra combattuta tra Francesi e Spagnoli, tre frati francescani chiedono al sindaco, Don Emilio, di poter riassestare il vecchio castello per riadattarlo a convento; il sindaco dà il consenso e anche tutta la popolazione aiuta i tre frati nell'intento. Dopo poco tempo il convento è costruito ed inaugurato.
Una mattina però, il frate portinaio trova alla porta un cestino con dentro un neonato che piange, poiché ha fame e sete; i frati lo battezzano e gli danno il nome di Marcellino, poiché è il giorno di San Marcellino. I frati vorrebbero affidarlo a qualche famiglia, ma nessuno è in grado di mantenere un altro figlio, viste le condizioni di miseria in cui viveva la popolazione spagnola. Marcellino diventa un bambino di cinque anni robusto e forte e tratta tutti e dodici i frati come dodici padri, ma sente molto la mancanza di una figura materna, infatti fa ai frati molte domande sulle mamme.
Portato da un fraticello alla fiera paesana, distrugge la fiera; così il nuovo sindaco, da sempre contrario all'opera di bene fatta da Don Emilio, emette uno sfratto ai danni dei frati. Un giorno Marcellino, disubbidendo a frate Francesco (chiamato da Marcellino "Fra Pappina"), trova un crocifisso parlante, vedendo che è molto magro immagina che abbia fame e decide di portargli da mangiare e da bere; avendo trovato nella fretta solo pane e vino, lo dà a Gesù, che lo soprannomina Marcellino Pane e Vino.
Pochi giorni prima dello sfratto Marcellino va a parlare con Gesù delle mamme, e dice che vuole vedere la sua mamma e la Madonna, al che Gesù fa morire Marcellino e lo manda in cielo a conoscere i genitori. Frate Francesco che aveva visto il miracolo chiama tutti i frati al cospetto del Signore per vedere Gesù che scende e sale in croce.
Tutta la gente del paese corre a vedere il miracolo e ogni anno la gente del luogo si reca sulla tomba di Marcellino Pane e Vino.

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