Il Leone alato, rappresentazione simbolica dell’evangelista Marco, è il simbolo della città di Venezia e della sua antica Repubblica. Al giorno d’oggi lo si ritrova nei simboli del Comune e della Provincia di Venezia, nonché della Regione Veneto. Lo si può trovare anche nella bandiera navale della Repubblica Italiana e come simbolo del premio della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica: il Leone d’Oro.
Il leone alato è solitamente accompagnato da un’aureola, una spada e un libro sotto la zampa anteriore destra sulla quale è presente il motto: “Pax tibi Marce, evangelista meus” (Pace a te, Marco, mio evangelista). La frase completa comprenderebbe anche
le parole «Hic requiescet corpus tuum» ovvero "qui riposerà il tuo corpo" che, secondo un'antichissima tradizione, un angelo in forma di leone alato avrebbe rivolto al Santo, naufrago nelle lagune, per preannunciargli che un giorno in quelle terre il suo corpo avrebbe trovato riposo e venerazione. Infatti la salma di San Marco fu portata a Venezia da due mercanti veneziani, Buono da Malamocco e Rustico da Torcello, dopo averla trafugata ad Alessandria d’Egitto.
La rappresentazione di San Marco in forma di leone alato ha un suo significato nell’iconografia cristiana: illeone simboleggia la forza della parola dell'Evangelista, le ali l'elevazione spirituale, mentre l'aureola è il simbolo cristiano della santità.
Moltissime sono le sue differenti raffigurazioni che possiamo ritrovare negli emblemi ufficiali:

  • il leone “rampante”: di profilo, ritto sulle zampe posteriori;
  • il leone “in moeca”: di fronte, seduto, con le ali spiegate a ventaglio, assumendo un aspetto simile a quello di un granchio (in veneziano moeca è il nome dei piccoli granchi in periodo di muta). Questa è la raffigurazione più famosa in quanto è quella che meglio rappresenta lo spirito marinaro della città di Venezia.
  • “in soldo” o “in gazzetta”: seduto con le ali spiegate a ventaglio e nimbato;
  • “vessillifero”: leone rampante che sorregge un vessillo
  •  “passante”: di profilo con la zampa anteriore destra appoggiata sopra al libro. Esistono numerose interpretazioni simboliche delle combinazioni di questi elementi: il solo libro aperto è ritenuto simbolo della sovranità dello Stato, il solo libro chiuso è invece ritenuto simbolo della sovranità delegata e quindi delle pubbliche magistrature, il libro aperto e la spada a terra è ritenuto popolarmente simbolo della condizione di pace per la Serenissima mentre il libro chiuso e la spada impugnata è invece popolarmente ritenuto simbolo della condizione di guerra, infine il libro aperto e la spada impugnata sarebbe simbolo della pubblica giustizia.
Quando poi, verso il Quattrocento, Venezia iniziò ad interessarsi dei territori della terraferma, si incominciò a raffigurare il leone solo con le zampe posteriori in acqua, mentre quelle anteriori stavano sulla terra.
Durante i periodi di dominazione straniera, invece, il leone veniva rappresentato sovrastato dai simboli della nazione dominante: l’aquila napoleonica o l’aquila bicipite imperiale austriaca.

Non si hanno notizie certe circa la data di adozione del leone come simbolo della Repubblica: alcuni studiosi ipotizzano che la figura risalga al XII secolo e che sia stato Jacopo da Varazze ad indurre la Serenissima ad adottarlo come simbolo di stato, altri invece affermano che la sua comparsa sia più tarda, verso la metà del XIV secolo.

E’ comunque un dato di fatto che il leone, simbolo di maestà e potenza, è sempre stata una figura che ha affascinato i veneziani. Oltre alle innumerevoli rappresentazioni scultoree che possiamo trovare in giro per la città o alle raffigurazioni in stemmi, bandiere o dipinti, a Venezia si potevano trovare anche leoni veri nei giardini dei palazzi. Addirittura nel 1316 una leonessa partorì nel cortile del Palazzo Ducale con grande sorpresa di tutta la popolazione!



Da veneziasi.it

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